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Cristo è la più bella giovinezza. Lettera dell’Arcivescovo per la Pastorale dei giovani

CRISTO È LA PIÙ BELLA GIOVINEZZA

Lettera dell’Arcivescovo per la Pastorale dei giovani

«Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita»1. Le parole di Papa Francesco, al termine del cammino del Sinodo dei Vescovi del 2018 dedicato a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, indicano le ragioni per le quali la Chiesa di Cagliari vuole rinnovare lo slancio di iniziativa verso i giovani e con i giovani. Cristo è la più bella giovinezza che un uomo possa godere, è la vita intensa che si dona ai giovani, chiamati così a gustare il fascino e l’energia della loro stagione.

La giovinezza è davvero un periodo di peculiare ricchezza, nel quale la scoperta vivace del proprio «io» e delle sue proprietà e capacità avviene insieme all’emergere delle grandi aspirazioni e desideri, alla suggestione della bellezza, alla sete di radicalità e ricerca della felicità la cui risposta può racchiudere in sé l’insieme dell’esistenza. Il Papa richiama, nella Christus vivit, la bella frase di Romano Guardini: «Nell’esperienza di un grande amore […] tutto ciò che accade diventa un avvenimento nel suo ambito»2. Nella giovinezza si impongono alcune scelte decisive, circa la specializzazione nello studio, l’orientamento nel lavoro, l’impegno da assumere nella società e nella Chiesa, e soprattutto, circa la vocazione: la vita è “bella” quando è donata, sull’esempio di Gesù, in relazione a scelte responsabili e definitive.

La pastorale dei giovani è l’azione della Chiesa tutta per chiamare, attrarre e accompagnare i giovani all’incontro con Gesù Cristo e generarli a una fede matura, grazie all’approfondimento dell’esperienza di Dio e dell’amore fraterno, nella vita comunitaria e nel servizio. Essa quindi si sviluppa secondo due linee di azione: «una è la ricerca, l’invito, la chiamata che attiri nuovi giovani verso l’esperienza del Signore. L’altra è la crescita, lo sviluppo di un percorso di maturazione di chi ha già vissuto quell’esperienza»3.

Il Papa avverte che la pastorale dei giovani deve sempre trovare nuovi stili, linguaggi, metodi e che essa, «così come eravamo abituati a portarla avanti, ha subito l’assalto dei cambiamenti sociali e culturali»4. È l’intera comunità cristiana che evangelizza i giovani, i quali, a loro volta, sono chiamati a partecipare alla vita delle comunità ecclesiali e alla pastorale d’insieme della Chiesa5. L’annuncio del Vangelo, l’incontro con Gesù Cristo e l’educazione alla fede delle nuove generazioni, avviene più efficacemente promuovendo ampie e feconde alleanze educative con le più diverse realtà ecclesiali, senza dimenticare naturalmente che la fiamma della fede si trasmette grazie a quel contatto da persona a persona che non può essere sostituito da nessuna strategia o piano pastorale.

I – Sezione pastorale “Giovani, vocazione, educazione”.

Il documento finale del Sinodo dei Vescovi del 2018, osservando che la moltiplicazione di uffici molto specializzati ma a volte separati non giova alla significatività della proposta cristiana, auspica che la pastorale dei giovani passi dalla frammentazione all’integrazione. I giovani, infatti, hanno bisogno di essere aiutati a unificare la vita, leggendo in profondità le esperienze quotidiane nella sequela del Signore. Si avverte, per questo, la necessità di sviluppare un maggiore coordinamento e integrazione tra i diversi ambiti pastorali che li riguardano, «passando da un lavoro per “uffici” a un lavoro per “progetti”»6.

La pastorale dei giovani può, in forza di un migliore coordinamento d’azione tra le diverse dimensioni della vita diocesana, tessere una “pastorale integrata”, capace di promuovere la comunione e la collaborazione fra quanti si prendono cura dell’educazione delle nuove generazioni al fine di meglio valorizzare i carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa e la varietà di cui si compone, accogliendo e valorizzando l’apporto dei fedeli laici, della vita consacrata femminile e maschile, di gruppi, associazioni e movimenti. La Chiesa può attrarre i giovani a Gesù Cristo proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito incessantemente riversa per l’utilità comune (cf. 1Cor 12)7.

Per favorire l’attuarsi in Diocesi di tale dinamismo, ho deciso la costituzione nell’ambito della Curia diocesana della Sezione pastorale “giovani, vocazione, educazione” allo scopo, con riferimento al suo ambito di azione, di

a) assistere e consigliare l’Arcivescovo nella sua responsabilità;
b) studiare e proporre tutto quanto concerne la vita e la missione della Chiesa diocesana rispetto ai giovani;
c) curare l’applicazione degli orientamenti diocesani;
d) sostenere e coordinare l’azione pastorale dei diversi uffici coinvolti, anche attraverso la reciproca conoscenza di iniziative, la condivisione di risorse, la predisposizione di azioni comuni.

La Sezione pastorale costituisce un riferimento unitario sia per le proposte più immediatamente connesse alla vita parrocchiale sia per quelle rivolte agli ambienti di vita tipicamente frequentati dai giovani e alla condizione dei giovani adulti. In tal modo, si potrà più facilmente tener conto dei tempi che caratterizzano la pastorale per i giovani: la preadolescenza, l’adolescenza, la giovinezza, l’età dei giovani adulti.

La direzione della Sezione è, fino a diversa decisione, assunta da me.

Fanno parte della Sezione pastorale: l’Ufficio per la pastorale dei giovani, l’Ufficio per la pastorale vocazionale, l’Ufficio per la pastorale scolastica, l’Ufficio per la pastorale universitaria e della cultura, l’Ufficio Catechistico, l’Ufficio per la pastorale dello sport.

I diversi Uffici, per quanto riguarda il loro specifico campo di azione, manterranno la propria struttura organizzativa interna, continuando a proporre e realizzare le iniziative relative al loro ambito di lavoro.

La Sezione pastorale ricerca e realizza collaborazioni, per il proprio ambito di competenza, specialmente con l’Ufficio per la pastorale familiare, la Caritas diocesana, la Pastorale Sociale e Lavoro, il College Universitario S. Efisio.

II – Coordinamento Diocesano degli Oratori

Peculiare importanza ha nella nostra Diocesi l’esperienza degli Oratori, già “impiantati” durante l’episcopato di S.E. Mons. Ernesto M. Piovella, e particolarmente diffusi e vivaci in questo ultimo decennio grazie all’iniziativa di don Alberto Pistolesi, in seguito proseguita da don Andrea Piseddu e don Francesco Deffenu.

Si avverte l’opportunità di un loro rilancio, per la loro capacità di incontrare e animare i ragazzi, soprattutto fino all’adolescenza. È peculiare delle realtà oratoriali, infatti, sapere cogliere e intercettare i loro interessi e bisogni, con gli strumenti e il linguaggio propri dell’esperienza quotidiana – aggregazione e sport, musica e teatro, gioco e studio – per inserirli nel cammino comunitario parrocchiale e accompagnarli nella crescita della fede nella sua unità armoniosa con la vita. Gli oratori hanno bisogno del coinvolgimento dell’intera comunità parrocchiale e del sostegno dell’azione diocesana.

Per tale ragione ho deciso di istituire, all’interno dell’Ufficio di Pastorale dei Giovani, e nell’ambito della Sezione pastorale “giovani, vocazione, educazione”, il Coordinamento Diocesano degli Oratori, con il compito di promuovere e coordinare gli oratori parrocchiali, in particolare

a) promuovendo il valore educativo dell’oratorio per la crescita nella fede dei ragazzi;
b) proponendo linee e progetti di pastorale diocesana degli oratori, in armonia con gli orientamenti della CEI;
c) accompagnando le comunità parrocchiali e le comunità educative degli oratori, nella strutturazione, attuazione e verifica degli itinerari educativi;
d) predisponendo cammini ed esperienze di formazione per gli educatori;
e) offrendo criteri di discernimento e azione su aspetti della vita e dell’organizzazione, anche giuridica, dell’oratorio.

Confido che, nell’ambito della Sezione pastorale “giovani, vocazione, educazione”, sia più facile promuovere il costante dialogo degli oratori con tutte le realtà ecclesiali che operano nell’ambito della pastorale giovanile e che possono offrire il loro peculiare contributo secondo lo stile dell’unità nella pluriformità.

L’utilità pastorale e l’efficacia del funzionamento sia della Sezione pastorale “giovani, vocazione, educazione” sia del Coordinamento diocesano degli Oratori saranno sottoposte a una prima verifica trascorso un biennio dalla loro costituzione, al fine di valutare l’opportunità di eventuali modifiche o integrazioni.

Questa nuova prospettiva di “pastorale integrata” è una delle primizie del cammino sinodale che stiamo vivendo, di ascolto e discernimento, come pure frutto maturo dell’impegno di coloro che in questi anni hanno creduto e investito sui nostri giovani. Pertanto, il ricordo grato, che si fa preghiera, non può che rimandare a don Alberto Pistolesi, che crediamo vegliare per noi dal cielo, ed estendersi a don Andrea Piseddu e don Francesco Deffenu. Essi cedono il testimone a don Mariano Matzeu e don Carlo Devoto, che insieme ai collaboratori e in fattiva armonia con gli altri direttori degli Uffici della Curia Arcivescovile, tradurranno in realtà operosa quanto oggi lo Spirito riversa sulla nostra amata Chiesa Cagliaritana. Per il cammino finora fatto e per tutto quanto riusciremo a realizzare, ringraziamo il Signore “che da gioia alla nostra giovinezza” (Sal 42).

Invito tutta l’Arcidiocesi ad accompagnare con la preghiera i nostri giovani e coloro che si faranno strumento prezioso di questo nuovo cammino, di cui ognuno deve sentirsi partecipe, mentre su tutti estendo la mia paterna benedizione.

Cagliari, 21 gennaio 2022

† Giuseppe Baturi
Arcivescovo Metropolita di Cagliari

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NOTE

1. FRANCESCO, Esortazione Apostolica post-sinodale Christus vivit, 25 marzo 2019, n. 1.
2. Ibidem, n. 212.
3. Ibidem, n. 209.
4. Ibidem, n. 202.
5. Ibidem, n. 202. Anche il Terzo Concilio Plenario Sardo richiede che la pastorale dei giovani sia capace di ricercare un maggior collegamento tra le diverse iniziative pastorali e di coinvolgere «maggiormente le comunità cristiane nel loro insieme, attraverso un clima di fraternità e attraverso una condivisione complementare e organica dei compiti» (n. 76, § 4).
6. SINODO DEI VESCOVI, Documento finale della XV Assemblea generale ordinaria (3-28 ottobre 2018) sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, 27 ottobre 2018, n. 141.
7. FRANCESCO, Esortazione Apostolica post-sinodale Christus vivit, 25 marzo 2019, n. 206.


>>> Testo della lettera dell’Arcivescovo [PDF]

>>> Testo del decreto di costituzione della Sezione pastorale “Giovani, vocazione, educazione” [PDF]

>>> Testo del decreto di istituzione del Coordinamento diocesano degli oratori [PDF]

 

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