Omelie Vescovo

Omelia del Vescovo per Santa Greca

Santa Greca, vergine e martire
Decimomannu, 26 settembre 2021

Nm 11,25-29
Gc 5,1-6
Mc 9,38-43.45.47-48

Carissimi,

1. La giovane martire Santa Greca testimonia in modo convincente l’esperienza di un amore più grande anche dell’occhio o della mano, l’amore così bello che giustifica ogni rinuncia e motiva lo slancio generoso di chi dona la vita. La giovane Greca ha donato la vita per qualcosa che è più grande della vita, anzi è la vita vera ed eterna, il compimento di ogni desiderio di bene e di verità. Non basta vivere. Il giovane cuore chiede di conoscerne le ragioni, il senso delle cose, il perché di tutto. La vita è come una promessa di bene che può compiersi sono entrando in questo regno di cui parla Gesù, in una verità e amore e in una vita più forte di ogni possibile contrarietà e della morte stessa. Greca ha donato la vita e ha ricevuto la vita vera. Noi siamo nati per questa grandezza, e desideriamo con tutto il cuore incontrare ed entrare in questo regno, entrare nello spazio di un amore che compie il nostro destino. Questo regno è Cristo, è la sua dolce presenza. Tutto per lui, tutto in lui.

2. Chi vive così sa guardare con simpatia e positività, senza sospetti impropri, gli altri. A Giovanni, che voleva impedire a un tale di scacciare demòni nel suo nome, Gesù risponde: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Lo sguardo del cristiano è attento a riconoscere l’agire e l’influsso di Cristo in ogni uomo, anche al di là dei confini visibili dei “nostri”. Come lo sguardo di un innamorato è attento a cogliere ogni segno della presenza della persona amata, lo sguardo dei discepoli di Cristo cerca, accoglie e valorizza ogni opera nel cuore di ogni uomo. Il profeta, cioè il cristiano, è in grado di saper leggere la presenza e l’azione di Dio tra gli uomini, al di là della cerchia dei “nostri”, pronto e lieto ad accogliere e valorizzare ogni frammento di bene, di vero e di bello che emerge nell’agire degli uomini: un bicchiere d’acqua dato con amore, la generosità nel provvedere ai bisogni degli altri, la ricerca del senso del vivere, i tentativi di strappare la vita dal potere del male e della morte. Tra gli uomini, il nome di Cristo agisce come lievito di bene. Cristo cammina tra gli uomini e ogni motivo di bene, di ricerca di verità, di sensibilità alla bellezza è un’orma del suo passaggio. Il cristiano è capace di riconoscere ed esaltare tutto questo bene che c’è negli uomini che incontra. Il Verbo si è fatto carne ed è entrato nella storia degli uomini, unendosi in qualche modo ad ogni uomo, e ha investito di sé ogni realtà. Nulla è escluso dall’abbraccio di Cristo. Il cammino sinodale che la chiesa sta iniziando anche a Cagliari sarà un motivo per leggere i segni di questo tempo e riconoscere le orme del Signore che cammina tra noi.

3. Questo sguardo positivo e non sospettoso o geloso, consente l’amicizia con ogni uomo, favorisce l’incontro umile e attento con ogni persona. L’amicizia vera è favorita da questa familiarità nel bene, nel bello, nel vero. Un bicchiere dato con amore. Quanto bene, quanta capacità di compassione, abbiamo visto in questo periodo di emergenza. Da questo bene si può ricominciare. Abbiamo bisogno di ricominciare a costruire nella solidarietà e nell’amicizia e possiamo farlo a partire da questi segni positivi che, anche come luci nella nebbia, hanno confortato il cuore. Siamo capaci di cose grandi perché Dio muove il cuore e la mente.

Il futuro nuovo e migliore che dobbiamo costruire insieme, ha bisogno della memoria dei nostri martiri, di uno sguardo profetico e della generosità nostra, dei giovani, uomini e donne in grado di inventare strade nuove per lo sviluppo e il bene della nostra comunità.

Interceda per noi Santa Greca.

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