Con la celebrazione dei Vespri nella Basilica paleocristiana di San Saturnino (ieri 29 ottobre) e la Santa Messa nella giornata odierna, si sono conclusi i festeggiamenti in onore del patrono della Città di Cagliari.
Monsignor Giuseppe Baturi ha rivolto alla città il tradizionale Messaggio, quest’anno in concomitanza con il Giubileo diocesano dei governanti e degli amministratori. Durante i Vespri, l’arcivescovo ha ricordato come la Chiesa “abbia una sincera attenzione per il compito grande di chi governa a favore del popolo”, invitando alla preghiera per quanti hanno responsabilità pubbliche. “La sapienza vale più del potere e del successo effimero – ha affermato. La Chiesa vi offre anzitutto la semplicità e la forza della preghiera”.
Rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni, ha sottolineato il valore della politica come vocazione e forma alta di carità, fondata sul servizio e sulla ricerca del bene comune, annunciando su questi temi, un incontro pubblico per gennaio. “Chi ama Gesù – ha detto – è chiamato a mostrarne al mondo un altro modo di governare, non definito dalla logica del dominio ma dalla novità gratuita del servizio”.
Tra i passaggi più significativi, l’appello a “una partecipazione responsabile e solidale” e a “favorire le reti comunitarie di prossimità, senza le quali non può esserci cammino di cura e di solidarietà”. Monsignor Baturi ha infine richiamato la figura di San Tommaso Moro, patrono dei governanti, quale modello di coerenza e fedeltà alla coscienza, augurando che anche oggi “i cristiani impegnati nella vita pubblica possano essere testimoni di verità e servitori del bene di tutti”.
Durante la Messa solenne di oggi, giovedì 30 ottobre, l’arcivescovo ha proposto la figura di San Saturnino come testimone di quella “speranza che non delude”, tema portante dell’Anno Santo diocesano. “Il nostro giovane martire – ha detto – ha rinunciato alla vita terrena pur di non tradire il Signore e giungere alla speranza della vita eterna”. Baturi ha ricordato che la vita cristiana è sempre mossa dalla speranza di un bene più grande: “Non inganniamo il nostro cuore cercando di appagarlo con il piacere, la ricchezza o il potere. La felicità è solo in un amore che sfonda la dimensione terrena”.
Rivolgendosi ai fedeli, ha invitato a non temere la fatica della sequela: “La nostra speranza è Gesù risorto, che dà alla vita un senso e un orizzonte di valore eterno. L’unica cosa che dobbiamo temere è la sterilità della speranza, se non è inverata dal sacrificio della fede”.
Le celebrazioni in onore di San Saturnino si sono così concluse con un forte richiamo alla speranza radicata nella fede, al servizio responsabile per il bene comune e alla testimonianza cristiana che illumina la vita della città.












