Scomparso oggi a Cagliari all’età di 88 anni monsignor Antioco Piseddu. Ha servito la Chiesa con umiltà, intelligenza e profondo amore per il Vangelo. Mons. Antioco Piseddu, vescovo emerito di Lanusei, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento spirituale e culturale per l’Ogliastra e per l’intera Chiesa sarda. Ordinato presbitero nel 1960 dall’arcivescovo Paolo Botto, ha iniziato il suo ministero come viceparroco a Monserrato e insegnante di religione al liceo Siotto Pintor di Cagliari. Negli anni successivi ha ricoperto incarichi significativi, tra cui quello di segretario del cardinale Sebastiano Baggio e, successivamente, di parroco presidente della Collegiata di Sant’Anna nel quartiere Stampace.
Eletto vescovo della diocesi dell’Ogliastra il 29 settembre 1981, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 8 novembre dello stesso anno. Ha guidato la Chiesa ogliastrina per oltre trent’anni, promuovendo numerose iniziative pastorali e culturali, tra cui la fondazione del Museo diocesano, aperto al pubblico il 1º maggio 1992.
Studioso appassionato delle radici cristiane della Sardegna, Mons. Piseddu ha dedicato ricerche e pubblicazioni alla figura di San Giorgio di Suelli, primo vescovo dell’antica diocesi, ottenendo nel 2016 la cittadinanza onoraria del Comune di Suelli. Anche dopo il suo ritiro, ha continuato a offrire il proprio contributo spirituale, celebrando la liturgia secondo il rito tridentino con profondo senso di comunione ecclesiale.
L’arcivescovo di Cagliari, Mons. Giuseppe Baturi, ha voluto ricordarne la figura con parole cariche di riconoscenza:
«Mons. Piseddu è stato un Pastore mite, profondamente radicato nella storia e nella spiritualità della nostra terra. La sua vita è stata segnata da un amore profondo per la Chiesa, da una cultura solida e da una passione autentica per l’annuncio del Vangelo. Ha servito con dedizione la diocesi di Lanusei, lasciando un’impronta che continua a generare frutti. Le sue pubblicazioni su San Giorgio e le origini del cristianesimo in Sardegna testimoniano una fede pensata, capace di unire la ricerca storica alla dimensione pastorale. Lo ricordiamo con gratitudine e affetto, certi che il bene seminato continuerà a fiorire nella comunità che ha guidato con saggezza e umiltà».
Il suo ministero rimane una testimonianza viva di servizio, radicamento e amore per la Chiesa e la sua storia. La comunità ecclesiale lo ricorda con affetto e gratitudine.