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La visita del Cardinale Zuppi, presidente della Cei, a Cagliari

Questa mattina, sabato 27 gennaio, nell’Aula magna del Seminario arcivescovile di Cagliari si è svolto un incontro dedicato alla festa nazionale di San Francesco di Sales, promosso da Ucsi e accolto dalla Diocesi, che ha ospitato il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna cardinale Matteo Zuppi, alla presenza del Pastore della Chiesa cagliaritana monsignor Giuseppe Baturi.

Al centro della relazione di Zuppi il messaggio di papa Francesco per la 58esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che quest’anno si celebra il 12 maggio. Il cardinale si è soffermato in particolare sull’intelligenza artificiale, su rischi e opportunità, esortando i giornalisti a rilanciare il loro ruolo di operatori dell’informazione, promuovendo il concetto di comunità. «Attenzione – ha sottolineato – la vita non è touch, non lasciatevi cogliere dalle insidie dell’intelligenza artificiale, ma proponete risposte nuove».

Zuppi si è inoltre soffermato su alcuni preziosi riferimenti dedicati alla sofferenza provocata dalla guerra, alla Giornata della memoria e al ricordo affettuoso di Gigi Riva. Sul concetto di comunità è tornato anche il vescovo Baturi che ha affermato «una società che non sollecita la partecipazione dei cittadini è una comunità meno giusta».

La giornata è proseguita nel pomeriggio nella basilica di Nostra Signora di Bonaria, gremita, con due momenti: il primo dedicato al tema della pace, in dialogo con giovani e bambini, organizzato dall’Azione cattolica diocesana. Subito dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale, concelebrata dall’arcivescovo Baturi e da numerosi sacerdoti.

Durante la sua omelia porporato ha esordito ringraziando per la giornata trascorsa a Cagliari. «Ringrazio di essere con voi – ha detto. Ci troviamo in questa bellissima casa, quella di Nostra Signora di Bonaria. Qui respiriamo l’amore del Signore. In questa casa abbiamo parlato a lungo con i bambini e i giovani, ricordando che tutti possiamo essere artigiani di pace. Qui respiriamo l’amore che ci unisce – ha sottolineato – quello senza rancore. Siamo fatti per voler bene e in questo giorno dedicato alla “Giornata della Memoria” non possiamo non ricordare la Shoah e tutte le persone scomparse. Infine, citando la preghiera di papa Francesco per la pace ha ribadito che la fede e la speranza ci portano vicino a Dio, ma l’amore ci porta dentro Dio. Questo è essere artigiani di pace».

 

 

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