Messaggi Vescovo

Messaggio dell’Arcivescovo per la Quaresima 2022

Messaggio per la Quaresima 2022

Dalla gioia dell’incontro con Cristo, l’entusiasmo dell’annuncio

1. Nella Quaresima, che è in qualche modo un’immagine dell’esistenza sulla terra, ci prepariamo a vivere il mistero pasquale di Gesù Cristo, morto e risorto, attraverso un rinnovamento personale e comunitario. Sentiamo ripetere da San Paolo l’invito a lasciarci riconciliare con Dio, a non accogliere invano la sua grazia. «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza» (2Cor 6,2). Come possono essere favorevoli giorni nei quali con angoscia avvertiamo nuovamente nella nostra Europa il rumore della guerra, lo scoppio delle armi e il pianto delle vittime? In questi giorni, inoltre, ricordiamo l’inizio della pandemia in Italia e in Sardegna: due anni di sofferenza che hanno lasciato una traccia profonda nell’anima e nei rapporti. Sì, anche questo è tempo favorevole per convertirci al Signore presente.

2. La Quaresima è occasione per metterci in cammino, attraverso ogni “deserto” che viviamo, verso la felice amicizia con Cristo. L’impegno della preghiera, del digiuno, della carità, è interamente teso a rendere viva questa amicizia, permettendo che trasformi il nostro rapporto con Dio, con noi stessi e gli altri fratelli. Lasciarsi riconciliare con Cristo significa consentire di farsi trasformare, trasfigurare quasi, dalla sua Parola di verità e dalla sua misericordia che perdona e rinnova ogni cosa.

Il Concilio Vaticano II afferma: «Mentre Cristo, “santo, innocente, senza macchia” (Eb 7,26), non conobbe il peccato (cfr 2Cor 5,21) e venne solo allo scopo di espiare i peccati del popolo (cfr Eb 2,17), la Chiesa, che comprende nel suo seno peccatori ed è perciò santa e insieme sempre bisognosa di purificazione, avanza continuamente per il cammino della penitenza e del rinnovamento. La Chiesa “prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio”, annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga (cfr 1Cor 11,26)» (Lumen gentium, 8). Il rinnovamento della Chiesa, al quale tende tutto il cammino sinodale, passa anche attraverso la conversione personale alla quale ci attira la fede.

3. In questo tempo la Chiesa è chiamata a riscoprire l’entusiasmo dell’evangelizzazione, anche attraverso la testimonianza della nostra vita, invitata a far conoscere e comunicare il suo inesauribile amore. Continua il brano di Lumen gentium: «Dalla virtù del Signore risuscitato [la Chiesa] trae la forza per vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le vengono sia dal di dentro che dal di fuori, e per svelare in mezzo al mondo, con fedeltà anche se non perfettamente, il mistero di lui, fino a che alla fine dei tempi esso sarà manifestato nella pienezza della luce» (Lumen gentium, 8). La fede matura nell’esperienza rinnovata dell’amicizia con Cristo e nella gioia dell’annuncio del Vangelo al mondo. Questo annuncio e la nostra credibile testimonianza gli uomini attendono con trepidazione.

4. La Quaresima è tempo di fervoroso impegno per il cambiamento del mondo, per l’edificazione della civiltà della verità, dell’amore e della giustizia. Risentiamo il profeta:

«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se offrirai il pane all’affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua oscurità sarà come il meriggio. […] Ti chiameranno riparatore di brecce,
restauratore di case in rovina per abitarvi» (Is 58, 9-10.12).

5. Questo impegno di giustizia oggi trova una drammatica urgenza nella promozione della pace. Insieme a tutta la grande tradizione cristiana, a partire da san Paolo, la Chiesa continua a confessare che Cristo è la nostra pace (Ef 2,14). L’altro nome della pace è carità, agape. La pace non può edificarsi attraverso l’esercizio di una potenza, ma con il dono dell’amore fino alla fine. La carità consapevole e paziente può costruire la pace che non delude, fondata sulla giustizia per tutti, sulla verità e il reciproco perdono. Per questa carità continuiamo a far sentire la nostra vicinanza al popolo ucraino, a raccogliere quanto possa servire ad alleviare la sua sofferenza, a pregare con insistenza e fiducia perché le popolazioni che oggi soffrono a causa della violenza e della guerra possano presto vivere nella giustizia e in una pace duratura e perché le parti coinvolte nel conflitto, facciano tacere la voce delle armi e percorrano la via di una convivenza armoniosa. A questa preghiera invitiamo a unirsi i fedeli e le comunità appartenenti al popolo russo.

6. Ci aiutano nel tempo quaresimale di quest’anno il Messaggio del Papa («Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti»: Gal 6,9-10a), e quello della CEI («Quando venne la pienezza del tempo: Gal 4,4), che ci invita alla triplice conversione all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità.

Prego con tutto il cuore Nostra Signora di Bonaria perché il cammino di questa Quaresima, che inizia in un contesto storico così drammatico, porti a un rinnovato incontro personale con il Signore, a un impegno per la pace e la fratellanza, e a un nuovo entusiasmo nell’annuncio e testimonianza del Signore morto e risorto.

Cagliari, 2 marzo 2022 – Mercoledì delle Ceneri

+ Giuseppe Baturi
Arcivescovo di Cagliari

 

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