Omelie Vescovo

Consacrazione Ordo Virginum Giada Melis. Omelia dell’Arcivescovo

 

 

Cattedrale Cagliari, 13 luglio 2021

1 Sam 3, 1-10

Sal 39

1 Cor 7,25-35

Mt 19,3-12

«Parla, perché il tuo servo ti ascolta» (1Sam 3,10). La vocazione cristiana è la libera, lieta e grata accoglienza della parola di Dio sulla vita di ciascuno. La vocazione, cioè la missione alla quale generosamente consacrare tutto se stessi, è svelata da un Dio che parla all’uomo in Gesù Cristo. È lui la Parola vivente, Gesù Cristo, il segreto della storia personale e dell’umanità intera, il centro verso cui convergono la promessa di Dio e l’aspirazione degli uomini. La certezza della vocazione, per questo, matura nell’ascolto docile della sua parola e nell’adorazione ardente della sua presenza fra noi. E poiché il Verbo non smette di parlare, l’ascolto non può mai essere interrotto e diviene sequela e accoglienza, nell’evidenza del cuore, nell’abbraccio della comunità dei credenti, nell’incontro con gli altri uomini e negli stessi avvenimenti storici.

La storia ti ha condotto qui, carissima Giada, una storia che hai ascoltato e letto alla luce della fede, non senza travaglio, sempre domandando e pregando, accogliendo gli appelli dello Spirito.

A un Dio che parla amando, non possiamo rispondere dando qualcosa – attività, beni o pensiero – ma donando il cuore. Al dono di Dio può corrispondere solo il dono totale di noi stessi. Anima e corpo. «La donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito» (1Cor 7,34). “Santa nel corpo e nello spirito” perché anche il corpo deve partecipare all’anelito dello spirito, attendendo e cercando Dio, unico amore. Questa è la gioia e la pace!

«Passa la figura di questo mondo» (1Cor 7,31). La vergine vive appassionatamente e con impegno il tempo presente perché ama l’Eterno; proprio perché ama “ciò che non passa” può amare ogni cosa, pur piccola e concreta, effimera e fragile, ogni cosa in cui si riflette anche solo un bagliore della perfezione divina. La verginità non è fuga, anzi, è un possesso più vero, come dice in modo suggestivo la preghiera di consacrazione: «In te, Signore, possieda tutto, poiché ha scelto te solo al di sopra di tutto». Si possiede tutto, poiché si sceglie di vivere per Dio. Amandolo sopra ogni cosa, possiamo amarlo dentro ogni cosa e così possedere tutto, non nel gesto capriccioso del dominio ma nel soave soffio della gratuità. Si possiedono cose e persone solo amandole gratuitamente e la gratuità è di chi ama Dio in ogni cosa perché lo ama sopra ogni cosa. Nel distacco della verginità noi tendiamo a possedere nell’intimo la realtà.

Un cuore posseduto dalla carità di Cristo è un cuore dilatato. Chi cerca e ama Dio è sempre aperto al bisogno delle persone di tutte le latitudini, attento ai “prossimi” di tutto il mondo. Un cuore posseduto dalla carità di Cristo è un cuore così dilatato da accogliere ogni uomo, fino agli estremi confini della terra, a Cagliari o in Tanzania. Anche per questa testimonianza di carità e di missione, la Chiesa ti ringrazia, cara Giada, e prega per te.

«Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso» (Mt 19,11). Non è possibile, senza la grazia, comprendere questo dono che è mistero. È possibile solo accoglierlo e testimoniarlo con la vita. Dice in modo stupendo la preghiera di consacrazione che le donne vergini, pur rinunziando al   matrimonio, aspirano a «possederne nell’intimo la realtà del mistero». La verginità custodisce la memoria del mistero del matrimonio. Che cosa stupenda, che magnifica vocazione! Distaccarsi dal possesso immediato di un affetto per poter vivere nell’amore gratuito ogni rapporto, rinunciare al matrimonio per testimoniarne a tutti, e soprattutto ai coniugati, il suo mistero e destino! È dono ed è mistero, come mi ha scritto Giada, richiamandosi all’espressione di san Giovanni Paolo II.

«Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà». Il Padre vuole che il cuore di Cristo, il dolce cuore di Cristo traboccante d’amore, viva nella storia, palpiti nel suo corpo che è la Chiesa. Per la grazia della verginità, carissima Giada, il cuore di Cristo viva e agisca in te come sorgente di sentimenti, pensieri e azioni, e da te fluisca per fecondare questa nostra terra assetata, terra che brama Dio.

Maria, la Vergine Madre, custodisca la verginità del tuo amore e dia fecondità alla tua missione, a gloria del Padre e per il bene degli uomini.

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